Lo spazio della casa by Mona Chollet

Lo spazio della casa by Mona Chollet

autore:Mona Chollet [Chollet, Mona]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-11-12T23:00:00+00:00


«Le mani di una donna nella farina»

Nel xix secolo alla servitù veniva detto che il suo posto nell’ordine sociale era il segno della volontà divina. Non dovevano quindi ribellarsi ai signori, ma accettare di buon grado quell’obbligo e adempiere alla vocazione con doveroso ossequio; nelle Filippine, un paese profondamente cattolico, le persone impiegate all’interno delle case sentono oggi lo stesso discorso.76 Una pletora di storie edificanti – che cioè esortano a un masochismo micidiale – presentava il commovente destino di una servitù sottoposta a infinite umiliazioni, che si sacrificava nobilmente per i propri signori. Ogni anno venivano assegnati due premi per la virtù ai domestici più meritevoli. I dipendenti nominati avevano in comune il fatto di essersi «spogliati di tutto» per i loro signori e di aver persino «accettato un lavoro fuori casa per mantenerli».77 La giornata di lavoro era già «doppia»…! Questa morale del sacrificio è stata trasferita alle donne, con la variante che non è più in nome di Dio, ma in nome dell’Amore. Su un social network, una donna riporta questo dialogo con la madre: «Mamma, smettila, la spazzatura possiamo gettarla da soli, la spazzatura. – Cosa vuoi che ti dica, le cose stanno così. Io aiuto le persone. Come Amélie Poulain». La protagonista del film di Jean-Pierre Jeunet (2001) che si realizza aiutando la gente, potrebbe essere la versione moderna di Santa Zita, la patrona del personale di servizio.

Per indurre le mogli a adempiere il ruolo svolto prima dalle domestiche, è stato necessario esaltare quelle mansioni finora evitate e apertamente disprezzate. Nacque allora tutto un immaginario destinato a fiorire e costretto a rinnovarsi di continuo, per evitare che le dirette interessate realizzassero fino a che punto venivano raggirate. È necessario orchestrare elogi solenni, sottolineare quanto siano indispensabili, stupirsi ad alta voce della loro energia dirompente e dell’organizzazione certosina, estasiarsi di fronte alla bellezza del paesaggio domestico di cui sono le regine. Anne Martin-Fugier cita la canzone di Claude Nougaro del 1965: «Più che in camera ti amo in cucina/Niente è più bello delle mani di una donna nella farina»78… In uno studio pediatrico leggo questa frase su locandina: «Dio non poteva essere dappertutto contemporaneamente, così ha creato le madri». Senza dimenticare la pubblicità dei negozi Intermarché: «Diamo di più alle donne che danno tanto».79

Fare la spesa, il bucato e le pulizie è un modo per esprimere l’amore nei confronti del compagno e dei figli? Quest’idea diffusa non regge a un esame approfondito. Quando una donna vede che tutti gli altri membri della famiglia le scaricano addosso i compiti ritenuti più ingrati, quando per loro non è che una domestica tuttofare, al punto che ogni tratto della sua personalità si annulla, questo sfruttamento impedisce di fatto la possibilità di qualsiasi relazione valorizzante ed equilibrata all’interno della famiglia. O si ribella, porta rancore e diventa una bisbetica acida che non fa altro che recriminare oppure porta quel fardello con obbedienza, e sviluppa ossessioni che finiscono per emarginarla, rendendola noiosa, maniacale e ansiosa. Quando Mierle Laderman Ukeles andò a



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